Immobile.
Come l'aria quando inizia a nevicare.
Come il cielo quando è di quell'azzurro intenso ...
Immobile.
Come un treno fermo su un binario morto.
Come gli occhi di chi non vuole più vedere.
Ferma alla fine di una strada che non mi ha portato dove prometteva.
Ferma qui dove non ci sono bivi, non ci sono scelte.
Solo io, e le pareti bianche di questo presente che è solo la brutta copia del passato dal quale fuggivo.
Solo io, e questo sogno custodito nel cuore, al riparo da ogni obiettività, al riparo da ogni certezza, da ogni disillusa realtà.
No, per ora non vedo orizzonti, non vedo confini oltre me.
Posso solo coccolare il mio sogno, e sussurrare a quel figlio che non è ancora arrivato che io lo aspetterò.
Fino alla fine, fino all'ultimo respiro. Per sempre.
"Compagni di viaggio" nasce dalla voglia, dal bisogno di condividere un frammento di vita, un tratto di strada. Da un libro appena nato, che parla di me, ma anche di migliaia di donne costrette ogni giorno a fare i conti col proprio desiderio di maternità... Nella speranza di camminare insieme, e insieme sorreggerci e non smettere di sperare di arrivare a stringere tra le braccia quello che sarà un nuovo, meraviglioso inizio...il nostro bambino!
venerdì 30 novembre 2012
mercoledì 28 novembre 2012
Lettera a una mamma mai nata.
Improvviso come un lampo, furtivo come una lacrima, impellente come un bisogno, ingombrante e profondo, era lì, quel desiderio disarmante ...
Un figlio ...
Desidero un figlio.
Una mamma ... ecco la novità, stava nascendo una mamma.
Una mamma di cuore, di anima, una mamma vera.
Il problema è che senza un bimbo non può esserci, una mamma.
Ciò che resta, come un fantasma trasparente ed elegante, vaga nell'animo, nelle ore di ogni giorno, nei giorni di ogni stagione.
Una mamma senza un figlio, come un aquilone senza vento, come un fiore senza un prato.
Una mamma alla ricerca di poter esserlo, veramente, finalmente ... giustamente!
... un sogno in attesa di divenire,
un miracolo che non sai se arriverà.
Mentre, tu, mamma mai nata, unisci le tue mani e preghi di rinascere.
Nascere di nuovo, e rinascere mamma.
Un figlio ...
Desidero un figlio.
Una mamma ... ecco la novità, stava nascendo una mamma.
Una mamma di cuore, di anima, una mamma vera.
Il problema è che senza un bimbo non può esserci, una mamma.
Ciò che resta, come un fantasma trasparente ed elegante, vaga nell'animo, nelle ore di ogni giorno, nei giorni di ogni stagione.
Una mamma senza un figlio, come un aquilone senza vento, come un fiore senza un prato.
Una mamma alla ricerca di poter esserlo, veramente, finalmente ... giustamente!
... un sogno in attesa di divenire,
un miracolo che non sai se arriverà.
Mentre, tu, mamma mai nata, unisci le tue mani e preghi di rinascere.
Nascere di nuovo, e rinascere mamma.
lunedì 26 novembre 2012
I bimbi mai nati
Sono lì, per un breve, intenso, unico, meraviglioso istante, dentro di te...
A volte gli parli, fanno parte delle tue giornate, ti chiedi come saranno, se avranno la tua stessa luce negli occhi...
E poi, all'improvviso...se ne vanno...e passi ore a chiederti dove saranno...se esiste un piccolo spazio nel cielo per questi esserini in bilico tra l'essere e il non essere...
Non serve spiegare agli altri come ti senti...come potrebbero capire che già amavi qualcuno che non "era" ancora?
Avresti voluto almeno un abbraccio, stringerli almeno una volta, trasmettergli quell'amore che ancora oggi senti esplodere dentro di te...Chissà se lo sapranno mai, quanto sarebbero stati amati...
Mamma di un bimbo che non esiste...ecco cosa sei...una mamma senza un cucciolo da proteggere, una stella senza un cielo che vaga nella disperata ricerca di un posto dove riuscire a splendere...
Buon viaggio, piccoli miei, ovunque voi siate, che il mio amore vi arrivi, in ogni istante...
Natale
Meno di un mese e sarai qui ...
Con le tue luci colorate e intermittenti, con gli abeti vestiti a festa, con le vetrine allettanti, con i torroni, i panettoni, con i pacchi sotto gli alberi dei più fortunati.
Meno di un mese e sarai qui ...
Una stella in cielo ad indicarci il cammino, tre re portatori di doni, un vagito innocente e salvatore ...
Ciao Natale ..
Sei sempre stato il mio preferito, ho sempre avuto un debole per te.
Quest'anno ti immaginavo diverso.
Quest'anno dovevamo essere almeno in due a viverti.
Immaginavo una pancia cresciuta, un papà felice e una mamma impazzita di gioia.
... e già assaporavo il sapore del prossimo ...
Con un cucciolo tra le braccia, una tutina rossa e un'emozione tanto forte da toglierti il respiro.
Non è andata così.
Sarai il Natale dello scorso anno, uguale a quello dell'anno prima, e dell'anno prima ancora.
Sarai il Natale della magia e della speranza, dell'attesa e delle lacrime, dei sorrisi e delle delusioni.
Se avessi potuto fermare il tempo e farti arrivare solo quando avrò mio figlio, lo avrei fatto ...
Perdonami, ma è così.
Invece no.
Il tempo non si ferma, nè si accelera.
Tutto va come deve andare, ne' più ne' meno.
Così resto qui, ad aspettarti, a gustarmi i colori delle vie del centro illuminate, delle vetrine colorate, dei musi dei bambini felici, delle musiche che accarezzano il cuore.
Sì, ti vivrò come meriti, e chissà che il prossimo non sia diverso, Il Natale che cerco da anni.
C'è sempre un Lunedi ...
Di nuovo un Lunedi ...
Un altro risveglio, un altro proposito, nuove promesse, le stesse illusioni, le stesse bugie ...
Anche oggi fare i conti con sè stessi.
Anche oggi arrivare a sera.
Anche oggi pensare al mio bimbo che non c'è, al lavoro che non si trova, alle speranze che tappezzano le pareti della tua anima come poster giganti ...
"Il viaggio", il mio viaggio, è la mia piccola rivincita ...
Lo scontrino della vita per tutto il poco o il tanto che le ho pagato ...
Il pezzettino di azzurro in un cielo scuro, quel pezzettino che promette un sereno, presto o tardi.
"Il viaggio"...
La mano tesa verso me, l'orgoglio e la soddisfazione ...
Un piccolo frammento di quel che è stato, di quello che ancora è, ma proiettato come un ponte verso un'altra dimensione, verso altre realtà, verso altri "presente".
Sì, a volte non è tutto perduto ...
A volte il dolore non si esaurisce in sè stesso, a volte prende altre forme, si trasforma e si fa tenero, dolce, capace di riempire ancora il tuo volto di sorrisi.
... forse i sorrisi più belli.
Un altro risveglio, un altro proposito, nuove promesse, le stesse illusioni, le stesse bugie ...
Anche oggi fare i conti con sè stessi.
Anche oggi arrivare a sera.
Anche oggi pensare al mio bimbo che non c'è, al lavoro che non si trova, alle speranze che tappezzano le pareti della tua anima come poster giganti ...
"Il viaggio", il mio viaggio, è la mia piccola rivincita ...
Lo scontrino della vita per tutto il poco o il tanto che le ho pagato ...
Il pezzettino di azzurro in un cielo scuro, quel pezzettino che promette un sereno, presto o tardi.
"Il viaggio"...
La mano tesa verso me, l'orgoglio e la soddisfazione ...
Un piccolo frammento di quel che è stato, di quello che ancora è, ma proiettato come un ponte verso un'altra dimensione, verso altre realtà, verso altri "presente".
Sì, a volte non è tutto perduto ...
A volte il dolore non si esaurisce in sè stesso, a volte prende altre forme, si trasforma e si fa tenero, dolce, capace di riempire ancora il tuo volto di sorrisi.
... forse i sorrisi più belli.
venerdì 23 novembre 2012
Lettera
Di nuovo a parlare con te ...
... di nuovo a parlare con me ...
Odio queste pagine bianche, perchè mi parlano della tua assenza.
Se tu fossi qui non mi ritroverei a scrivere ...
Invece chissà dove sei, su quale arcobaleno starai scivolando allegramente, tra quali nuvolette starai trotterellando ...
A volte è così difficile, piccolo mio, sentirsi felici!
Ma non farti spaventare da questo, sono solo momenti, durano il breve istante di una lacrima fugace, poi passano e tornano i colori vivaci della speranza, torna il sereno, torna il sorriso.
... e se mai arriverai, terrò da parte per te il sorriso più bello di cui io sia capace ... perchè sarà la prima cosa che vedrai, una volta venuto al mondo!
... di nuovo a parlare con me ...
Odio queste pagine bianche, perchè mi parlano della tua assenza.
Se tu fossi qui non mi ritroverei a scrivere ...
Invece chissà dove sei, su quale arcobaleno starai scivolando allegramente, tra quali nuvolette starai trotterellando ...
A volte è così difficile, piccolo mio, sentirsi felici!
Ma non farti spaventare da questo, sono solo momenti, durano il breve istante di una lacrima fugace, poi passano e tornano i colori vivaci della speranza, torna il sereno, torna il sorriso.
... e se mai arriverai, terrò da parte per te il sorriso più bello di cui io sia capace ... perchè sarà la prima cosa che vedrai, una volta venuto al mondo!
Era una ragazza semplice, di quelle che sognano dietro ai libri e alle poesie, e se la vita è carogna non importa, una ragione buona per sorridere la trovi comunque. Era un tipo così. Ed era carina, questo bisogna dirlo. Non del genere vistoso, quelle che ti giri a guardarle. Più semplice. Ma aveva qualcosa che ti accalappiava, niente da dire, ce l’aveva. Come una specie di limpidezza, di trasparenza. Era quel tipo di donna che quando ce l’hai tra le braccia, sai che lei è lì, proprio tra le tue braccia e da nessuna altra parte. Non so se avete presente. Ma è una cosa rara. E bellissima, nel suo genere.
Alessandro Baricco
giovedì 22 novembre 2012
Speranza...
Altri giorni da vivere senza te, amore mio …
Cosa devo fare?
Rinunciare all’idea di averti oppure continuare a lottare?
Non lo so più …
Il mio cuore è tanto stanco.
Eppure, se provo ad ascoltare cosa mi dice sento solo una
parola: “ insisti!”.
Vuole che vada avanti in questo viaggio.
Vuole che la meta non cambi, la meta sei tu, piccolo mio, il
mio punto di arrivo e di ogni altra partenza.
Ce la faremo a trovarci?
Spero di si.
Da questo mese voglio provare a credere nei miracoli.
Si, nei miracoli, a volte accadono.
Magari riusciremo a trovarci così, nel modo più semplice e
naturale.
Basta punture, ormoni, visite e pasticche … almeno per un
po’.
Da oggi solo amore, speranze e preghiere.
Non ho alternative, per ora.
Per ora questa sarà la nostra strada, amore mio, il nostro
viaggio cambia paesaggi e orizzonti.
Da oggi cammineremo lungo una via più tranquilla, e chissà
che non sia quella giusta … finalmente.
Ti ritrovo in ogni mio passo, in ogni mia parola.
Sei nelle giornate fredde di novembre, quando mi ranicchio
sotto una coperta calda e penso che in due ci staremmo meglio.
Sei nella musica che culla l’anima stanca, quando ti
immagino dormire davanti ai miei occhi, lo spettacolo più bello al mondo.
Sei nel pancione di una donna che vedo per la strada, quando
penso a che emozione sarebbe portarti qui dentro per nove mesi.
Sei nell’aria autunnale, quando cerco di sognare il profumo
della tua pelle, il profumo più inebriante, più eccitante …
Sei negli occhi di un bimbo che mi guarda, quando mi chiedo
come sarebbe stato il tuo musetto, e allora il cuore mi si stringe in una morsa
e il dolore riprende a scorrermi nelle vene e a invadere ogni parte di me.
Forse sono una bambina capricciosa, che non sa affrontare la
realtà, che non vuole rinunciare al sogno.
Forse passerò tutta la mia vita a inseguire il nulla, a
farmi male con continue illusioni, ma cosa posso fare?
Proprio non riesco a mettere via il desiderio di maternità,
ci ho provato tante di quelle volte …
Mi sono ripetuta che ho tante cose di cui rallegrarmi, ho
urlato a me stessa di essere un’ingrata per non saper essere felice di ciò che
la vita mi ha donato.
Non ho risolto nulla.
Io voglio te, piccolo mio.
Non so più dove trovarti, né in che modo arrivare a te, ma
so che non ti lascerò, bimbo mio.
Non abbandonerò il sogno di darti al mondo, di vedere i tuoi
occhioni e di stringerti forte amandoti infinitamente.
Un mese...
Novembre 2012.
Quanto tempo è passato dall'ultima delusione?
Un mese … appena un mese dalle analisi del sangue che mi
hanno sbattuto in faccia un verità odiosa …
Tu non c’eri, amore mio.
Il mio piccolo cucciolo tanto sognato, tanto cercato, non
era più con me.
Dopo tre lunghi e duri anni di ricerca pensavo di avercela
fatta, pensavo che quell’ovodonazione fosse il ponte che ci avrebbe permesso di
trovarci, amore mio, invece non è stato così.
Non sarò mamma neppure stavolta.
A nulla sono serviti i giorni di riposo, trascorsi tra il
letto e il divano, a nulla sono serviti i discorsi che ti facevo, le canzoni
che ti cantavo, le carezze di cui ti riempivo …
Solo a illudermi una volta ancora.
È finito il tempo delle belle speranze e dell’entusiasmo.
Sono finiti anche i soldi.
Cosa ci resta, piccolo mio?
Tu sei lì, su quella nuvoletta nel cielo azzurro dei miei
sogni, io qui, a guardare quel cielo e a illudermi che prima o poi volerai tra
le mie braccia.
Quando chiudi un capitolo della tua vita, cerchi disperatamente
di trovare un’altra porta da spalancare, un'altra strada da intraprendere, un
nuovo motivo per credere che il tuo
desiderio potrà diventare realtà.
Io ho chiuso la pagina delle stimolazioni, delle punture in
pancia, dei monitoraggi ecografici, delle donatrici di ovociti e dei viaggi a
Praga con il cuore in gola.
Ho chiuso con la voglia di ripartire, con l’entusiasmo di
riprovarci.
Per due volte mi è andata male, ci è andata male, piccolo
mio, ora che facciamo?
Aspettiamo.
Un anno, il tempo di mettere da parte qualche soldo, e un
pizzico di coraggio per tentare di nuovo, il tempo di smaltire il dolore e la
rabbia, e di racimolare la forza per affrontare una nuova avventura, una nuova
delusione, forse.
Il difficile è ora.
Il difficile è fare i conti con questi giorni sempre uguali,
con queste ora mute e ferme, con il mio sogno che invece di farsi da parte
diventa sempre più pesante e presente.
Io ti voglio, piccolo mio.
Non riesco a farne a meno.
Il Viaggio
Quando la vita diventa un libro ...
Quando da un dolore può nascere un sorriso ...
... a breve in uscita "IL VIAGGIO", una testimonianza intima e profonda, una semplice finestra aperta sull'animo.
Quando da un dolore può nascere un sorriso ...
... a breve in uscita "IL VIAGGIO", una testimonianza intima e profonda, una semplice finestra aperta sull'animo.
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